Cosa sono i probiotici e come scegliere i migliori per il nostro intestino

Mondo CEF

1180

Quante volte il medico ti ha consigliato di prendere dei probiotici quando fai una cura antibiotica o comunque una terapia prolungata e pesante? Non troppo spesso, forse è il tuo farmacista a proporli e ti sei accorto che sono un valido aiuto.

Ma ti sei mai chiesto cosa sono questi probiotici e perché è utile assumerli? Con il nostro Esperto Formatore, il dott. Marco Berardi, Product Manager e formatore per l’utilizzo dei prodotti a marchio CEF, entriamo nel mondo affascinante dei probiotici e scopriamo insieme di che si tratta.

Conosciamo i probiotici e i loro simili

Iniziamo a darne la definizione corretta: «Un probiota è un microorganismo vivo e vitale che, se assunto in maniera adeguata, porta beneficio all’ospite, cioè a noi esseri umani» spiega il dott. Berardi. Si tratta, per riassumere, di batteri o lieviti, che si aggiungono al mio microbiota (l'insieme di microorganismi simbiontici che convivono con l’organismo umano) per migliorare il nostro benessere.

A volte, però, sulle scatole di ciò che medico e farmacista ci consigliano, leggiamo altre diciture. In commercio infatti troviamo anche altre formulazioni, affini ai probioti.

Facciamo un po’ di distinzione:

  • Prebiotico: non probiotico, attenzione. Si tratta di una sostanza che da nutrimento al mio microbiota; sostanzialmente possiamo riassumere in fibre
  • Simbiotico: è la somma di probiotico e prebiotico, ovvero introduciamo sia dei probioti nuovi utili al nostro organismo, sia i loro alimenti
  • Postbiotici: non si tratta in questo caso batteri o lieviti, ma di quelle sostanze che sarebbero normalmente prodotte dal metabolismo del probiotico, ad es. delle proteine rilasciate nell'ambiente in cui vive il microrganismo, ma che possono essere assorbite a livello intestinale e apportare beneficio a tutto il corpo
  • Troviamo in commercio anche i probiotici tindalizzati, detti anche probiotici non vitali o paraprobiotici: sono prodotti ottenuti mediante la tindalizzazione, ovvero un procedimento termico che li “cuoce” e li rende quindi non più vitali. In sostanza si tratta più propriamente di postbiotici e vitamine
1180

Il microbiota: il contesto in cui si muove il probiotico

Ma perché mai dobbiamo assumere dei probiotici? Lo comprendiamo meglio quando ci è chiara l’importanza del microbiota: quando noi assumiamo dei cibi, prima di poter assorbire i nutrienti in loro contenuti, questi devono essere elaborati. «Qui entra in gioco il nostro microbiota: scompone gli alimenti rendendoli disponibili per il nostro organismo; a seconda del nostro pool di batteri, diciamo la “squadra” che compone il nostro microbiota, potremo ricavare i giusti nutrienti o meno».

Ma non si tratta solo di una buona digestione e dell’assunzione di nutrienti ed energia: «il microbiota si interfaccia con il sistema immunitario in maniera molto stretta» – continua il dott. Berardi. «È importante sapere che il 70% del nostro sistema immunitario è nell’intestino: a livello intestinale abbiamo ricettori che possono dare un segnale infiammatorio (o meno) in base anche all’attività del nostro microbiota».

Di conseguenza, diventa più semplice capire che se ho un microbiota sano, anche il mio intestino sarà più sano e, di conseguenza un sistema immunitario più forte.

«Pensiamo all’intestino come a una stanza deserta: a seconda delle persone che mettiamo all’interno c’è una situazione di calma o devastazione; allo stesso modo se introduco batteri dall’azione positiva il mio sistema immunitario sarà solido, se invece introduco patogeni o batteri negativi, questi ruberanno spazio e risorse a quelli per noi positivi, inficiando il nostro stato di salute generale».

Il nostro microbiota è già definito alla nascita: non potremo mai modificarlo totalmente, sostituendo batteri con altri batteri, ma possiamo migliorarlo sia in qualità che quantità attraverso una dieta varia e corretta e facendo attività fisica. «Per riequilibrare momentaneamente il microbiota possiamo assumere i probiotici che, però, non lo modificheranno in maniera permanente, ma in un periodo più o meno breve, a seconda che siano "transienti" (permanendo nell'intestino per pochi giorni) o "residenti" (permanendo in intestino per poche settimane)».

Quando si verifica la giusta occasione per assumere i probiotici?

Se, come capita per molti di noi, il microbiota non possiede un'ampia varietà di microrganismi, al variare delle condizioni dell’intestino rischiamo la disbiosi, ovvero un disequilibrio intestinale che si traduce in diarrea e malassorbimento dei nutrienti.

I casi più tipici in cui si verifica la disbiosi è la presenza di un patogeno all’interno dell’intestino che “vince” sui batteri positivi, oppure quando assumiamo antibiotici: si tratta di farmaci che, appunto, uccidono i batteri, a prescindere dal loro fine per l’organismo.

«Ecco perché il tuo medico di medicina generale, ogni volta che ti prescrive un antibiotico, consiglia anche un probiotico: è fortemente consigliabile assumerlo, poiché aiuta l’intestino a svolgere la sua funzione e a limitare la disbiosi. Per di più, anche altri farmaci possono provocare disbiosi; in generale se facciamo terapie di lunga durata sarebbe sempre bene associare un probiotico visto che un recente studio del 2018 (Maier L et al. 2018) mostra come 1 farmaco su 4 altera il microbiota intestinale"». 

E ancora: «nei casi in cui si stia assumendo un antibiotico, per evitare che anche un probiotico batterico resti “ucciso” nel processo, si consiglia generalmente di assumere un probiotico in forma di lievito, come il Saccharomyces Boulardii: è un probiotico transiente, perfetto per riequilibrare il microbiota intestinale in maniera rapida ed efficace». 

Noi di CEF contiamo tra i prodotti a marchio proprio il MIX B FLOR, un integratore alimentare a base di Saccharomyces Boulardii e vitamine del gruppo B. Essendo questo probiotico un lievito:

  • È molto più grande di un batterio ed è quindi efficiente contro di loro
  • Essendo transiente, è molto più veloce nella sua azione
  • Agisce anche contro le tossine prodotte dal patogeno, non solo contro il patogeno stesso
  • Contiene vitamine del gruppo B, che sostengono l’organismo durante la convalescenza