L'alimentazione e i comportamenti più giusti per ogni età

Alimentazione

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Mangiare in modo corretto è fondamentale per stare bene, ad ogni età: ma vi siete mai chiesti cosa cambia tra le necessità nutrizionali di un bambino, un adulto e un anziano?

Sulla tavola dovremmo vedere porzioni e pasti diversi per ciascuno di questi commensali: un bambino e un anziano non mangeranno mai come un adulto, dato che hanno metabolismi diversi.

Impariamo insieme a mangiare sano: forse diamo per scontato questo aspetto, ma la giusta alimentazione insieme all’attività fisica sono due tasselli di importanza fondamentale per la nostra salute.

L’alimentazione corretta si impara da bambini

Dicevamo: le buone abitudini si imparano da bambini, ed è così, ovviamente, anche per l’alimentazione.

I genitori, allora, sono i protagonisti dell’educazione alimentare del bambino: devono imparare a porre regole e limiti, senza stressarsi per questo compito più che tanto perché bastano accorgimenti minimi per evitare che i bambini mangino troppo e male, a cominciare dal buon esempio.

Ma vediamo gli step più importanti dalla nascita:

  • l’allattamento prolungato al seno non solo apporta moltissimi vantaggi alla salute del bambino, ma è anche un punto di partenza molto importante per quanto riguarda alimentazione e peso. Sappiamo ad esempio che i bambini allattati al seno almeno fino ai quattro mesi, anche se crescono in fretta, hanno una quota ridotta di grasso corporeo e tendono a normalizzare il loro peso entro i 5 anni
  • con il proseguire della crescita, l’alimentazione dei bambini è legata a doppio filo a quella dei familiari. I comportamenti alimentari di un bambino fino a 6 anni risultano infatti direttamente correlati a quelli dei genitori, soprattutto della mamma
  • letà prescolare (3-5 anni) rappresenta una fase importantissima nella costruzione del rapporto con il cibo: è in questo periodo che il bambino viene introdotto alla varietà degli alimenti e impara a preferire alcuni alimenti rispetto ad altri, soltanto perché gli vengono proposti da mamma e papà
  • più avanti, con l’inserimento nel mondo della scuola hanno man mano maggiore influenza i fattori ambientali (compagni di scuola e amici con cui si praticano hobbies e sport, modelli proposti dalla TV, da internet o da altri canali di intrattenimento)

Per molti anni, insomma, i genitori hanno un ruolo attivo e possono incidere fortemente attraverso la “semplice” scelta di ciò che si mette in tavola e dai comportamenti che si tengono: qualità del cibo e stile di vita attivo sono i principali insegnamenti da perpetrare.


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Per gli adulti l’attività fisica è fondamentale, ma non sempre ce lo ricordiamo

Sembrerà strano, ma più che osservare cosa mettiamo nel nostro piatto da adulti, ciò che può fare una grande differenza è il nostro stile di vita. Anche noi raccontiamo molte volte cosa è bene mangiare nei diversi momenti dell’anno, ma forse una delle questioni più sottovalutate è proprio la famigerata attività fisica.

Non intendiamo andare in palestra tutti i giorni o diventare maratoneti, ma semplicemente di adottare uno stile di vita fisicamente attivo: nelle attività quotidiane, ad esempio, è bene camminare invece di usare l’auto, salire e scendere le scale piuttosto che servirsi dell’ascensore o delle scale mobili, e così via. Dopodiché per tenersi in forma è bene fare 2 o 3 volte un’attività intensa, oppure ogni giorno almeno 30 min di attività aerobica; se vogliamo essere precisi questa dovrebbe richiedere un impegno cardiaco compreso tra il 60 e il 70% del massimale. La sensazione deve essere quella di una respirazione appena più frequente e profonda del normale, senza affanno eccessivo.

È vero infatti che possiamo considerare le calorie come una somma algebrica tra ciò che acquisiamo mangiando e ciò che disperdiamo con l’allenamento, ma per controllare il peso e la giusta forma non si tratta solo di questo.

Fisiologicamente dopo i 40 anni iniziamo a perdere massa muscolare, processo che accelera intorno ai 70 anni. Questo significa che l’alimentazione di un adulto deve orientarsi man mano verso le proteine, meglio se derivanti da legumi, uova, pesce e carni bianche. Questo ci permetterà di conservare la forza muscolare per svolgere le nostre attività quotidiane e mantenere una buona qualità della vita.

Se poi, dopo i 50 anni, non riusciste ad assumere attraverso il cibo la giusta quantità di proteine, sotto controllo medico, potreste includere nella vostra dieta integratori o supplementi dietetici formulati con proteine nobili, sali minerali e vitamine specifici che tengano in considerazione le necessità nutrizionali dell’organismo.

L’alimentazione cambia nuovamente da anziani

Come dicevamo sopra, in circa il 40% delle persone anziane si verifica un dimezzamento del patrimonio muscolare entro i 75 anni di età, con maggiore prevalenza nelle donne.

In questo caso spesso ad essere sottovalutato è il problema della malnutrizione: molti anziani per questioni economiche, di affaticamento o solitudine non mangiano come dovrebbero in termini di qualità e quantità; tutto questo porta all’insorgere di patologie e favorisce il declino neuromotorio dell’organismo fino ad arrivare alla sarcopenia.

Ecco allora qualche regola da osservare per aiutare i nostri anziani a nutrirsi meglio:

  • i nutrienti più importanti sono proteine, calcio e Vitamina D
  • non concentrare tutte le proteine in un pasto ma suddividerle in porzioni da assumere durante la giornata
  • potrebbe aiutare integrare l’alimentazione con preparati a base di proteine nobili arricchite con minerali e vitamine specifici, la cui funzione è preservare la massa muscolare se non proprio recuperarla