Allergie primaverili

Salute

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Tutto su come Affrontare le Allergie Primaverili

Fazzoletti dappertutto, lacrime costanti e assolutamente alla larga dai prati fioriti: ecco come passano la bella stagione le persone che soffrono di allergie primaverili.

Se ha ragione il detto mal comune, mezzo gaudio, allora si può trovare consolazione nel fatto che le allergie primaverili colpiscono circa 12 milioni di persone in Italia (lo leggiamo su questa agenzia dell’ANSA dell’estate scorsa), un numero davvero molto elevato e, per di più, in crescita: per molti dei soggetti i sintomi sono lievi – appunto rinite, lacrimazione e poco più – mentre per altri le allergie primaverili purtroppo comportano anche asma, malessere cronico e continua assunzione di farmaci, come gli antistaminici, che in cambio, magari, generano sonnolenza.

Quali sono i sintomi dell’allergia primaverile? Cosa la scatena?

Cosa può succedere al nostro corpo se siamo allergici? Fortunatamente i sintomi dell’allergia primaverile non sono così gravi come può accadere ad esempio per le allergie agli alimenti; nella maggior parte dei casi può succedere che:

  • Soffriamo di rinite allergica, cioè una condizione simile al raffreddore che comporta ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito, starnuti
  • gli occhi si arrossino, lacrimino oppure si arrivi alla congiuntivite
  • nei casi più gravi anche tracheite con tosse ed asma bronchiale

Ma cos’è che scatena tutti questi sintomi? Le persone che hanno allergie primaverili sono allergiche a diversi tipi di pollini, che vengono rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono proprio in questa stagione. I sintomi di cui si soffre sono causati da reazioni eccessive del sistema immunitario del nostro organismo che “combatte” queste particelle come fossero pericolosi nemici, anche se così non è.

È importante conoscere a quali tipi di polline si è allergici – non è infatti un unico tipo per tutti – poiché questi non si trovano in tutte le zone d’Italia con la stessa concentrazione, ma anzi li troviamo in certi periodi e luoghi a seconda del periodo di fioritura della pianta.

Per la maggior parte delle persone le allergie primaverili sono causate da graminacee, betulle, cipresso, parietaria e l’olivo, oppure ambrosia e artemisia che però hanno un periodo di fioritura più tardivo.

Interessante conoscere anche l’evoluzione delle allergie primaverili, aumentate drasticamente come numero di soggetti allergici e come durata a causa del cambiamento climatico: in questo articolo della Fondazione Veronesi è ben spiegato che «il tasso crescente di anidride carbonica disciolta in atmosfera - frutto soprattutto del ricorso ai combustibili fossili - sta rendendo più lunghi e intensi i periodi di impollinazione. Ma il polline, oltre a essere una tra le più importanti fonti di allergie, è in grado anche di favorire il rilascio di mediatori in grado di stimolare una reazione infiammatoria e una risposta immunitaria nel nostro organismo. […] Sono sempre di più gli studi che ipotizzano che la causa di questo trend possa risiedere (anche, ma non solo) nel riscaldamento del Pianeta, come effetto del crescente inquinamento atmosferico. Nei luoghi in cui la qualità dell’aria è peggiore, d'altra parte, i numeri delle allergie sono più elevati.»

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Allergia primaverile: tutti i rimedi per godersi la bella stagione

Fortunatamente questo tipo di allergia non è invalidante: ci sono tante buone pratiche da applicare per vivere al meglio questa stagione a cui affiancare anche degli ottimi farmaci per limitare i sintomi quando si fanno più fastidiosi. Prova a seguire questi consigli:

  • Innanzitutto è importante conoscere a quale polline si è sensibile: basta un veloce test – assolutamente non doloroso - da uno specialista per saperlo e sarà molto utile per informarsi sul ciclo di impollinazione della pianta in questione, evitando così le zone a maggior concentrazione solo nei periodi in cui davvero avresti il fastidio
  • Di più, certi pollini possono favorire reazioni crociate con certi alimenti: basta conoscere gli allergeni a cui si è sensibili per fare la giusta attenzione ed evitare quei cibi nel momento dell’impollinazione delle piante
  • Un grande aiuto attiva dai calendari pollinici: molti servizi meteo ormai offrono anche l’indice di concentrazione dei pollini, ma ancora più utile è il bollettino dei pollini che è sempre aggiornato
  • È utile anche sapere che la concentrazione dei pollini è maggiore tra le 10 e le 16, quindi in questa fascia oraria è bene evitare di aprire le finestre per ventilare la casa
  • Come abbiamo imparato negli ultimi anni, le mascherine possono essere un ottimo strumento di difesa
  • Dopo una passeggiata all’aria aperta è buona norma lavare i capelli e cambiare gli abiti indossati, in modo da rimuovere eventuale polline depositato
  • Utilizzare farmaci antistaminici: è sempre utile la prescrizione dello specialista allergologo, ma per i casi più lievi l’ideale è chiedere un consiglio al proprio farmacista di fiducia