Cos’è la Dieta Aproteica, a Cosa Serve e Quando Farla

Alimentazione

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Dieta aproteica, semplificando la traduciamo in “senza proteine”: la conoscevi già? Non tutti ne avranno sentito parlare, ma chi soffre di insufficienza renale cronica la conosce bene.

È allora molto importante contestualizzare subito cos’è e a chi serve la dieta aproteica, prima che erroneamente si pensi a un nuovo metodo per dimagrire. Come diciamo da sempre su questo magazine, dieta non è sinonimo di “modo per dimagrire”, ma di regime alimentare, di abitudini alimentari: la dieta aproteica è il regime alimentare di chi ha nefropatie croniche gravi oppure è caratterizzato da condizioni congenite che portano al malassorbimento di amminoacidi.

Si usano quindi alimenti aproteici, contestualizzati in un più generale regime dietetico ipoproteico, in modo da limitare l’apporto proteico giornaliero. Approfondiamo insieme in cosa consiste la dieta aproteica.

Schema Dieta Aproteica

La dieta ipoproteica per nefropatici si basa sulla riduzione al minimo indispensabile dell’assunzione di proteine (0.6g/kg – 0.7g/kg per ogni kg di peso corporeo al giorno) cercando di preferire quelle ad alto valore biologico. Ecco perché in alcuni casi, ovviamente sempre sotto stretto controllo del nefrologo, si propone la sostituzione del pane e pasta normali con analoghi alimenti aproteici: questi alimenti infatti danno la possibilità di continuare a mangiare pasta e simili anche a chi deve limitare l’apporto proteico al minimo e vi dovrebbe rinunciare per preferire fonti proteiche animali (perché ad alto valore biologico). 

Questi cibi aproteici non vanno confusi con quelli per celiaci, e infatti non sono liberamente acquistabili al supermercato, ma solo in farmacia, anche perché vanno acquistati secondo il piano terapeutico specifico indicato dal nefrologo e non a piacimento.

C’è di buono che negli anni l’industria alimentare ha creato una vasta scelta di prodotti: c’è la pasta senza proteine in tutte le forme (dagli spaghetti ai fusilli), ma anche biscotti, fette biscottate, snack, bevande aproteiche, ecc.

In questo modo la qualità della vita dei pazienti nefropatici rimane alta, mantenendo la possibilità di godere delle nostre ricette tipiche e senza stravolgere la quotidianità.

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Cibi da Evitare nella Dieta Aproteica

Ciò che bisogna evitare quando si fa una dieta aproteica non è un abbinamento particolare tra cibi o altro, ma semplicemente rimangono valide tutte le indicazioni legate alla malattia renale cronica. Vediamo le restrizioni principali:

  1. Prima indicazione fondamentale è quella di ridurre l’apporto di sale: l’indicazione generale è quella di non superare i 5 grammi di sale al giorno. Attenzione perché il conteggio include il sale presente nei cibi, non solo quello delle preparazioni
  2. Anche l’acqua è un argomento a cui stare attenti: più la malattia prosegue nel tempo, più bisogna stare attenti a bere acqua e in generale tutti i liquidi solo nelle quantità strettamente necessarie a soddisfare il senso di sete
  3. Bisogna fare attenzione a quanto fosforo si assume, considerando che è presente in molti alimenti, tra cui latticini e tuorlo d’uovo. Questo è importante perché nelle nefropatie il fosforo non viene eliminato e il livello del fosforo nel sangue di conseguenza può salire, fatto correlato ad un aumento della mortalità e a un maggior rischio cardiovascolare
  4. Infine, occhio al potassio: in caso di insufficienza renale, proprio come per il fosforo, i reni non filtrano bene anche questo elemento, portando a un maggior rischio cardiaco. Attenzione quindi a ridurre nella nostra dieta la presenza degli alimenti che ne sono ricchi (frutta, verdura, crucifere tra tutti).

Rischi nella dieta aproteica

Fortunatamente, la dieta ipoproteica non comporta rischi particolari. L’unico aspetto problematico potrebbe insorgere se la dieta non è condotta in maniera corretta e la si scambia magari, anche solo in parte, per una cura dimagrante.

Se l’apporto di proteine non è perfettamente bilanciato - e quindi il paziente non è scrupoloso – potrebbe verificarsi una condizione di malnutrizione. Ciò accade soprattutto in pazienti anziani che magari non sono così ligi o motivati nel seguire la dieta: ecco che, come sempre, il rapporto di fiducia con il proprio nefrologo e/o nutrizionista è fondamentale per mantenere uno stato di nutrizione adeguato.

È davvero importante comprendere, infatti, che il cibo è un vero e proprio alleato nella cura, tanto che seguire la dieta proteica è provato che possa ritardare di anni il temuto momento della dialisi.