Come gestire i disturbi del sonno per ridurre l'ansia

Salute

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Forse pensavate a una coincidenza, oppure a una connessione legata alla stanchezza, ma la realtà è che è tutto vero: il sonno di cattiva qualità e l’ansia sono strettamente correlati.

Non c’è una causa o una conseguenza, ma le due questioni si alimentano vicendevolmente: a volte i disturbi del sonno sono dovuti all’ansia mentre in altri momenti è la difficoltà ad addormentarsi che genera ansia. 

Dopodiché, entrambe queste questioni influiscono sul nostro umore, peggiorandolo.

Naturalmente svegliarsi “con il piede sbagliato“ è qualcosa che capita a tutti, l’importante è che la situazione non diventi permanente perché altrimenti potresti incorrere in un disturbo del sonno, ovvero accusare dei disagi dovuti ad una ridotta quantità o qualità del sonno.

Scopriamo insieme come fare per migliorare il nostro sonno e dire addio all’ansia.

Come funziona il nostro umore e perché il sonno influisce?

Il buonumore e in generale un umore stabile dipendono – tra gli altri fattori - anche dall’efficienza e dalla quantità di neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina nel sistema nervoso.

Ma com’è che queste sostanze sono associate al sonno?

Lo sono perché in maniera diversa influiscono sul nostro riposo: dopamina e noradrenalina vengono prodotte e rilasciate durante la notte, e hanno il compito di modulare l'attività metabolica del corpo durante il sonno.

Ecco che, se siamo agitati, dormiamo male, perché il nostro corpo non sintetizza le sostanze importanti per rilassarci e scendere nel sonno profondo; questo primo step negativo si riflette a sua volta sul risveglio: avendo dormito male l’umore peggiora di conseguenza, creando un circolo vizioso.

È importante allora capire l’insonnia quanto sia “grave” o persistente per poi decidere come è meglio agire e, soprattutto, evitare che il cattivo umore sfoci in depressione.

  • In particolare, l’insonnia viene definita “transitoria” se si tratta di un evento occasionale: a chi non è mai capitato prima di un evento importante, di un esame o di un appuntamento a cui si tiene molto, di non dormire?
  • Se poi l’insonnia si prolunga per qualche settimana viene definita a “breve termine”
  • Invece se si protrae a lungo con impatto sulle funzioni diurne si è instaurata una condizione di insonnia cronica

Questi disturbi del sonno hanno un forte impatto sulla qualità della vita: al risveglio ci sentiremo affaticati, finanche irritabili, e ci troveremo a fare i contri con difficoltà di concentrazione e riduzione della memoria.


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Cosa possiamo fare? Impariamo a dormire meglio per svegliarsi con il sorriso

Per svegliarsi riposati, è fondamentale concentrarsi sia sulla quantità sia sulla qualità del nostro sonno: non basta dormire tante ora, ma dobbiamo dormire “bene”: non cedere al riposino di girono dopo pranzo, perché ti terrà sveglio la notte, idem niente cene troppo pesanti.

Segnàti quelli che sono i comportamenti corretti:

  1. È molto importante dormire in un ambiente buio, perché solo così si attiva la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia.
  2. Evita di fare sport dopo cena
  3. Meglio anche mettere via smartphone e tablet che emettono una luce blu che stimola il cervello umano

Per dare una mano al nostro corpo ad addormentarsi prima possiamo assumere melatonina, che contribuisce alla riduzione del tempo per l’addormentamento mediante un’azione “dolce” senza avere gli effetti collaterali tipici dei sonniferi, come essere in preda alla sonnolenza durante il giorno.

Oltre alle classiche compresse attualmente sono disponibili delle forme farmaceutiche innovative, gradevoli e molto pratiche come le caramelle gommose o i film orodispersibili.

Ancora, ci sono altri componenti naturali che possiamo provare:

  • Gli estratti dalla pianta di lavanda esercitano un’azione riequilibratrice del sistema nervoso centrale, contrastano l’ansia e l’agitazione, alleviano il mal di testa e i disturbi causati dallo stress, favoriscono l’addormentamento e il mantenimento di un sonno prolungato e rigenerante
  • La camomilla, che si pensa solitamente aiuti a dormire prima, in realtà dona sollievo da sintomi e disturbi dell'apparato digerente, in particolare lo stomaco: possiamo continuare a utilizzarla comunque la sera, perché rilassa le pareti dello stomaco magari tese per il nervoso