Guida per Sopravvivere alle Allergie dovute alle Fioriture Primaverili

Salute

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Immagine di Freepik

Fioriture Primaverili e Allergie

Inizi a sentire prudere il naso e magari lacrimare gli occhi?

Eh si, siamo arrivati già a quel periodo dell’anno: graminacee, betulle e cipressi iniziano a fiorire e, però, anche a liberare nell’aria la quantità maggiore di pollini. Lo sanno bene, per esperienza, le persone allergiche perché le reazioni di difesa che l’organismo mette in campo possono essere anche molto intense. 

Prima di parlare come gestire i sintomi, è importante sapere che ci si può preparare conoscendo bene il “nemico”: è utile infatti conoscere le piante alle quali si è allergici e soprattutto il loro ciclo di vita; non tutte le piante infatti liberano i pollini nello stesso periodo, ad esempio l’ambrosia e l’artemisia fioriscono a fine estate, tra agosto e settembre.

Per fare questo è molto utile il calendario dei pollini, che ci aiuta a verificare la concentrazione di determinati pollini allergenici in un preciso periodo dell'anno e nelle diverse regioni italiane: non in tutte le aree geografiche infatti la concentrazioni sono comparabili, così come variano tempi e l'intensità della diffusione. Questi calendari sono forniti dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA) di ogni Regione, in modo da offrire all'utente dati aggiornati in tempo reale sulla pollinazione e "previsioni" di breve termine.

Le Fioriture di marzo

A marzo termina la fioritura di:

  • Nocciolo
  • Cipresso: si tratta di alberi diffusi soprattutto nelle regioni dell'Italia settentrionale e centrale, è una specie che si adatta a vivere anche su terreni molto poveri e in zone calde.

E comincia invece quella di:

  • Betulla: è un albero a foglie decidue che cresce fino a raggiungere anche 30 metri di altezza; in Italia è comune sulle Alpi, nell’Appenino campano e sull’Etna.
  • Parietaria: è diffusa in tutta Italia, e trova il suo luogo di elezione negli ambienti asciutti, nei luoghi incolti, sulle rocce e sui vecchi muri (per questo viene chiamata erba muraiola o pianta ruderale)

Le Fioriture di aprile

  • Continua la fioritura della betulla
  • Comincia inoltre la fioritura delle graminacee: questa famiglia di piante, a cui moltissime persone sono allergiche, comprende piante erbacee con fiori riuniti in spighe o pannocchie terminali, tra cui i cereali.

Le Fioriture di maggio

Per tutto maggio si avrà la fioritura di:

  • graminacee
  • ulivo: cresce nel bacino del mediterraneo, ma anche nelle zone dei laghi del nord e centro Italia

Le Fioriture di giugno

  • A giugno invece termina la fioritura delle graminacee,
  • ma continua quella di ulivo e parietaria



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Foto di Oliver Hihn su Unsplash

Come Affrontare le Allergie

L’allergia, in poche parole semplici, non è altro che una reazione anomala ed esagerata del sistema immunitario rispetto agli allergeni, in questo caso i pollini: i soggetti allergici si trovano quindi a gestire i sintomi dati dal contatto o inalazione dei pollini, che in loro scatena il rilascio di un’elevata quantità di istamina che, a sua volta, provoca la comparsa di un’infiammazione dell’organismo

Oltre a buone abitudini - quali non recarsi in zone dove c’è concentrazione di queste piante, ma anche lavarsi i capelli più spesso nei giorni di maggior concentrazione – si può gestire l’allergia ai pollini con diverse terapie.

Nella fase acuta dell’allergia, per limitare i sintomi che possono essere anche molto limitanti, l’allergologo potrebbe prescrivere una terapia farmacologica che comprende:

  • farmaci per allergie di vario tipo: da colliri a spray a compresse
  • antistaminici: farmaci che riducono il rilascio di istamina nel sangue e, grazie a questo meccanismo, alleviano la maggior parte dei sintomi, in particolare prurito, starnuti o lacrimazione. Tuttavia non agiscono sull’infiammazione quindi non sono curativi, ma semplicemente limitano i sintomi per un periodo di tempo
  • decongestionanti nasali

Questi farmaci però non possono essere assunti per periodi prolungati, pena effetti collaterali anche pesanti.

Ciò che si può fare, invece, sul lungo periodo è la terapia immunologica, che consiste nell’abituare il proprio organismo all’allergene, riducendo quindi la risposta immunitaria. Si tratta però di una soluzione che non è percorribile per tutti – sarà l’allergologo a stabilirlo – e soprattutto dura dai 3 ai 5 anni di tempo.